RUGBY COMOLA SOCIETÀ
LA SOCIETÀ RUGBY COMO
Il gruppo di Gino Paoli era esiguo: quattro amici al bar. Quello dei fondatori del Rugby Como lo ricordava da vicino, perché l’8 febbraio 2005 si trovarono in cinque: seguendo l’ordine alfabetico, Giacomo Bagnasco, Maurizio Carnevale, Fabrizio Lopresti, Armando Proia e Davide Vigliotti. In una serata di pioggia, all’interno di un bar del centro.
Le similitudini finiscono qui, perché nel locale cantato da Paoli la compagnia non si è mai ingrossata. Il Rugby Como, invece, è partito da una speranza ed è diventato una realtà, con oltre 300 tesserati, dai bambini di cinque anni agli “Old” ultrasessantenni. C’è una base solida e ci sono eccellenze tinte di azzurro.
In generale le soddisfazioni maggiori arrivano dal settore giovanile e anche questo è in linea con le intenzioni delle origini. Il primo passo fu la collaborazione con una scuola, l’Istituto comprensivo Como Lago, per avvicinare bambini e ragazzi a un’attività che all’inizio si svolgeva al Campo Coni. Con l’andare del tempo le squadre biancoviola (questi i colori ufficiali, ripresi dal “primo” Rugby Como, anni 40 e 50) sono cresciute di numero e di praticanti. Nel 2009 l’Asfap, ente scolastico dei Padri Somaschi, è confluito nel Rugby Como, fornendo il “materiale umano” che l’anno dopo consentì di partecipare per a prima volta a un campionato seniores.
Non sono mancati anni di tribolazioni e terreni di gioco in prestito per disputare le partite (prima addirittura a Lecco, poi a Como). Dal 2012 la società ha ottenuto la gestione del Campo Belvedere di via Longoni. A quanto pare, ora è arrivato anche il momento di un restyling (anzi, del rifacimento completo e ambizioso dell’intero centro sportivo) davvero necessario per ottenere nuovi salti di qualità.
In attesa di miglioramenti nelle strutture, e dopo avere superato non senza una serie di difficoltà il periodo buio del Covid, il club vive un momento positivo. La prima squadra maschile sembra ormai in grado di lottare per la promozione dalla Serie C regionale a quella di Élite. Soddisfacenti i risultati ottenuti nella stagione 2023/2024 dalle formazioni giovanili, che potrebbero presto vedere le “rose” ampliate a livello numerico grazie ai moltissimi bambini attualmente nel settore minirugby. Di rilievo il fatto che dalla prima squadra ai più piccoli gli staff tecnici siano composti quasi esclusivamente da elementi “fatti in casa” e cresciuti nel tempo grazie al lavoro quotidiano e ai corsi federali di aggiornamento seguiti.
Alcuni elementi usciti dal vivaio giocano in Serie A, la seconda divisione nazionale. E in Serie A Élite femminile gioca Erika Ascione, a suo tempo una delle prime bambine del Rugby Como.
Il prodotto del vivaio arrivato (per ora) a livelli professionistici è Davide Ruggeri, già capitano della Nazionale Under 20 e della Nazionale “A”, la seconda rappresentativa azzurra, ora tesserato per la franchigia delle Zebre, che disputa il campionato internazionale Urc e le Coppe europee.
Peraltro, il primo e (finora) unico rugbista della società ad avere raggiunto la Nazionale maggiore è in realtà… una rugbysta, Miriam Pagani (adesso al Cus Milano), che ha centrato l’obiettivo nel 2019. Ma sempre in tema di risultati di primo piano, occorre ricordare gli scudetti vinti da Davide Ruggeri con il Rovigo e Rachele Dell’Oca con il Monza, dove a lungo ha giocato un’altra comasca, Maria Magatti, in origine tesserata per il Liceo Volta, che ha concluso la sua carriera con 50 presenze in azzurro.
E il link con l’ovale di eccellenza non si interrompe. Sono nati e cresciuti nel Rugby Como Tommaso Trombetta, nazionale Under 19, e Jacopo Sala, fresco di convocazione in Nazionale Under 18. Sulle loro tracce c’è Simone Invernizzi, e l’impressione è che di questo trio sentiremo parlare.
Giacomo Bagnasco
ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA
RUGBY COMO
Via Baldassare Longoni, snc
22100 Como
REGISTRO CONI
42297
AFFILIAZIONE FIR
218703